5) Una goccia non è mai la stessa

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Luce. Rombo. Luce. Rombo. Luce. Rombo. Una forte pioggia accompagnata dall’intermittenza di luce e suono. Tuono e fulmine, due entità riconosciute saparate ma che in realtà appartengono ad un unico fenomeno. In camera è umido e non hai dormito molto bene, ma almeno hai dormito, può bastare? Scendi le scale a chiocciola e vai in cucina, ma oggi la colazione non è pronta. Ma la cosa più particolare o insolita, è che non ti sei neanche meravigliato che non ci fosse la colazione pronta. Sei andato a preparartela senza nessuna storia. Anche se non sembra questo è già un cambiamento da non sottovalutare. Tom non è nella cuccia, dove stà solitamente, oggi è in casa. Quando piove forte lo fate entrare. Dorme tranquillo nella cestina con vestiti usati e rovinati. Si vede, sei un po’ invidioso di Tom, ti continui a chiedere come fa ad essere sempre così tranquillo e felice, non imperturbabile, ma addirittura felice. L’uomo con la sua grande ragion <pura> o impura che sia, fa fatica a godersi la vita come un semplice cane. <Da grandi poteri derivano grandi responsabilità>. La ragione è il potere dell’uomo ed essa la si può usare per vivere bene o male. Gigi, per ora non hai imparato ad usarla per vivere bene. Torni verso le <radici>, in salotto, e oggi ti stendi sul divano. Sei a casa da un po’ ormai. Il giardino è una pozzanghera unica. Dai avvicinati alla finestra guarda fuori! Il movimento delle pozze colpite dalle gocce, assieme al rumore della pioggia che colpisce il tetto ti rilassa. Questo rumore ti riporta alla memoria quando eri piccolo e la pioggia ti faceva paura, chiamavi papà che veniva e ti abbracciava forte, ti coccolava e poi ti addormentavi. Non è strano? Rumori, oggetti, suoni che assomigliano a cose già vissute ci trasportano in una dimensione passata, che sembra morta ma è sempre lì, viva, viva nelle cose simili. Tutta la realtà è solo una grande analogia. Un rumore ti distrae e ti riporta nel qui ed ora, è il cane che è inciampato. Ora quel ricordo è lì, in attesa di riapparire tramite le sue analogie. Ti rigiri e guardi ancora fuori, una goccia attira la tua attenzione e tutto il resto sparisce ancora una volta. Scivola dolcemente lungo il vetro, come se lo stesse accarezzando fino a che non si unisce ad un’altra goccia e un’altra ancora. Poi si frantuma non appena colpisce il fondo. Eccola Gigi, la goccia! Non è quella di prima ma è praticamente uguale. La segui con lo stesso interesse di prima e così fai con le altre cinque che ti catturano l’attenzione. Poi un dubbio ti assale. Tutte le gocce che hai visto si assommigliavano, ma non erano mai la stessa. Ma una goccia singola, rimane sempre la stessa? O meglio, una goccia non cambia di forma, di peso? E quando si unisce con un’altra? Che goccia sarebbe quella? La goccia che seguivi assieme all’altra o è la goccia che seguivi che si è unita all’altra? Ti concentri più che mai su una goccia è che in alto alla finesta, così la puoi studiare bene. Mentre scende, vedi che cambia di misura, che si frantuma. Una goccia non è mai la stessa. Una goccia se rimane la stessa è perchè noi vogliamo crederla come tale, perfetta e non mutevole. Gigi, ora ti giri e guardi il salotto. Neanche prima era <lo stesso salotto>, eri tu che non volevi che cambiasse. Sorridi.

Le parole che scrivo hanno una duplice natura. Sta a te, caro lettore, capire quando le mie parole sono come un lampo che illuminano la storia di Gigi e quando sono un tuono che si infrange nella vostra vita. O se tuono e fulmine convivono.

Una replica a “5) Una goccia non è mai la stessa”

  1. Avatar Mauro
    Mauro

    Bravo Gabriele complimenti ! Grazie per continuare a regalarci piacevoli momenti di riflessione… sta diventando un appuntamento !

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