Lettera a chi cade

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E fa male, il corpo e la mente sono testimoni. Gomiti, ginocchia, fronte, naso sbucciati, lacerati, con ferite ancora aperte. Fa male cadere e quel dolore rimare e permane anche dopo la botta.

Spesso è dopo che si cade che si soffre. Quando si realizza di essere sul fondo.

Prima di cadere tutto è meraviglioso, o quasi, mente si cade non si ha tempo per troppe razionalizzazioni, è l’istinto che agisce. Quando si è a terra, la testa è ancora tramortita, un po’ disorientata, forse è il momento meno peggiore. Realizzare e digerire il fallimento, quello è il vero dolore, lì sta la vera fatica e la vera paura di tutti.

Non è fallire è sapere di avere fallito che fa male.

Però ora fermati un attimo, respira non pensare e non fare altro. Semplicemente respira. Senti l’aria che entra e che esce. Senti che nulla importa. Senti che alla fine è semplice e bello, vivere. Vivere è bello. Continua a respirare. Senti che entra vita e che ne esce altra.

Non c’è morte. C’è solo un continuo vivere e un continuo rinascere. Tutto passa e tutto ritorna.

Inspira.

Espira.

Respira.

Lascia andare perché non puoi trattenere nulla è solo un’illusione di onnipotenza. Lascia andare perché tutto deve andare. È così.

E mentre inspiri senti che tutto torna.

E mentre espiri senti che tutto va… via.

E se qualcosa non va, respira. Semplicemente respira.

Fa paura, fa terrore e fa male. Ma se respiri tutti passa.

Certo si guarda sempre chi non cade, si elogia solo quando si vede qualcuno sul piedistallo, senza però ricordarsi di quanto sia caduto, di quanto abbia sofferto per arrivare lì, in piedi e senza ricordarsi di quanto cadrà ancora.

Non si elogia chi cade, ma chi si rialza e chi sta in piedi, solo perché loro, almeno così sembra ce la stanno facendo. Tu invece no.

E io dico che dobbiamo elogiare chi cade. Dobbiamo festeggiare e applaudire chi cade. Perché non ha avuto timore, perché non ha esitato.

Perché chi è in piedi, magari si appoggia e non cammina.

Perché chi si rialza, magari non vuole farsi vedere fallire.

Perché chi non è caduto, magari è sempre stato a terra.

Mentre chi è caduto, certamente si è alzato e non ha avuto paura. Perché chi cade è chi prova a correre, chi vive, chi ci prova anche se solo in mezzo al deserto.

Lode a chi cade, perché ci danno la forza per farci rialzare.

Lode a chi cade, perché provano a volare.

Lode a chi cade, perché solo chi cade cerca l’impossibile.

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