Ehi Marvin, pronto? Mi senti? Come stai? Ehi ehi… Calmati, respira. No. No. Smettila, eh basta ascolta. Non hai buttato via nulla, non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere, non hai buttato via nulla.
Ricordi quando eri piccolo, quando eravamo assieme al parco e dicevi che stavi per arrabbiarti?
Ricordi quando a scuola la maestra ti chiedeva quanto mancava perché finissi la verifica?
Ricordi quando a casa tua, fra poco non sapevamo ancora camminare e gattonavamo, quasi sgommando per casa e tua mamma ti chiedeva sempre quanta merenda volessi ancora?
“Tanto così” dicevi.
Sì facevi questo segno con le dita, facevi vedere questo piccolo spazio e quello piccolo spazio voleva dire tutto per te e tutti lo capivano, non importava nulla. Il tuo segno. Pure ora a ottantacinque anni suonati, quel segno, quel gesto, tutto, dice tutto. Siamo qui a sentirci al telefono eppure Marvin quel “tanto così” lo capirei subito.
Che importa se non sei stato famoso, se il mondo non ti acclama, se uomini e donne non ti fermano per la strada chiedendoti una foto o un autografo. La vita, il suo valore non lo puoi calcolare con queste cose. Molta gente probabilmente non ti amerebbe neanche per quello che sei, ma solo per quello che fai. Verresti amato magari per un personaggio che interpreti e non per l’uomo che sei. Finiresti per annullare te stesso e diventare un personaggio di Hollywood, fidati.
Non puoi dire di non aver vissuto una vita degna perché la gente non ti ha amato. Chi è la gente? Cos’è l’amore? Ammirazione? Autografi? Fotografie? Stolkers? Soldi? Approvazione?
Abbiamo ottantacinque anni Marvin, penso che amore abbia avuto talmente tanti significati che è difficile dir con certezza quale sia il significato d’eccellenza, ma penso che nonostante tutto, assieme alla mia bellissima famiglia e alla tua che hai avuto, amore è quello che c’è stato e c’è fra di noi, amico mio. Litigi, separazioni, risse… Non c’è ne mai avuto bisogno e nemmeno l’occasione. Un legame e il desiderio di fare il bene e di curarsi di sé e dell’altro che metteva da parte ogni idiozia. Sappiamo bene che il tempo non viene mai sprecato, eppure posso dire con certezza che con te non lo è mai veramente stato. Niente bugie, niente giochi di potere, di corruzione o di invidia. Se ci pensi sono state più le risate che le parole che abbiamo condiviso e quando non hai bisogno di parlare per capirsi o per divertirsi significa che c’è qualcosa di speciale. E tra noi amico mio c’è eccome.
Non puoi nemmeno pensare che il valore della vita si possa calcolare con quello che hai ora o con quello che hai perso o con quello che hai avuto. Che importa se la vita ti ha privato di tante cose? Se te le ha tolte significa che però un tempo te le aveva donate. Qua è tutto in prestito e prima o poi tutto va restituito. Certo quando ti viene preso tutto senza preavviso fa male, più che male ti lacera dell’interno e ti svuota, perché alla fine anche se ti viene dato con tanto di scritta “da restituire”, tu comunque ti affezioni. Ed è inevitabile che accada. Eh Marvin? Basta “tanto così”, un nulla che non hai nulla e poi sei il re del mondo, che hai tutto e ti ritrovi a terra sulle ginocchia, che non vuoi saperne niente di niente e finisci per dedicare la vita per altri.
Ricordi quando avevi tutto, ti sentivi solo? O meglio, pensavi di essere solo, ma poi eccola lì, come una Venere che ti aspettava, che l’aspettavi senza che nessuno dei due lo sapesse, Carlotta. Vagavi per il mondo come se fossi un vagabondo, avevi soldi ed eri rispettato, ma non avevi un cammino. Carlotta è entrata nella tua vita e come d’incanto hai trovato non il tuo alloggio, ma il tuo sentiero. Perché Marvin in realtà quando ci si sente persi o senza propositi è perché si è seduti, senza forze, senza motivazioni. Perché la vita non è trovare una cosa o raggiungere una vetta, ma un continuare a viaggiare per scoprire la vita stessa. Se ti fermi, fermi il viaggio e non è un male un piccolo ristoro di tanto in tanto, ma fermarti per troppo tempo può solo privarti di meraviglie in cambio di un minestra calda, ma scadente. Carlotta alla fine non è stato la tua nuova casa, è stata quella persona che ti ha trovato sul ciglio della strada e ti ha preso per mano e fatto ricominciare a camminare. Dove? Verso cosa? Nessuno lo sa e nessuno lo può sapere, per questo vivere è una meraviglia. Come rinato, che poi alla fine vivere è un continuo rinascere, hai ripreso ad esistere e ti si rivedeva quella scintilla negli occhi. Chi non rinasce ogni giorno alla fine muore anche se continua a respirare. E tu Marvin eri davvero rinato quella gioia che si scatenava anche solo per andare ad apparecchiare la tavola era coinvolgente, talmente tanto che iniziava a rendere più che piacevole quel rito.
E questa amico mio me lo hai insegnato tu, che la gioia non è nella piccole cose perché la felicità non si nasconde e noi non siamo cacciatori, ma la felicità si costituisce e basta “tanto così”. E Marvin, amico mio, compagno di vita, la tua vita è stata una meraviglia e hai lasciato il segno più grande che si possa costruire e che si possa condividere: un’amicizia, un amore, con me, perché alla fine quello che fa la differenza nella vita non sono i grandi gesti, ma quelli quasi indifferenti fatti col cuore e basta “tanto così”.
Non ti dirò di non mollare se non hai più le forze per farlo, la morte è solo un altro passo di questa perpetua meraviglia,
buon cammino amico mio…
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