“Gigi svegliati”. Fai una smorfia, non ne vuoi sapere. Stavi così bene. Dormire, sognare. Nessun pericolo. Perché non può sbagliare quando dormi. Perché non fai niente. Non puoi sbagliare né scoprire. Ma cos’è la vita se non errare? Sbagliare e viaggiare, scoprire. Questa è la vita. Se “dormi”, non vivi. Ti ho convinto, perché anche se con fatica stia aprendo gli occhi. C’è papà. Sorpresa. O meglio saresti tu a dovergli fare un regalo. È la sua festa. Ti sei dimenticato? In fondo penso di no. “Dai scendi che poi devo andare. Facciamo colazione assieme.” Ti porta giù quasi di peso, ma dolcemente. Ti prepara la colazione e tu sistemi il tavolo. Non lo avevo fatto. Ricorda Gigi che non è che devi fare il gentile perché è la sua festa. Il vero regalo sono la presenza e il tempo. Un piccolo gesto di dolcezza sporadico è solo un promemoria che non verrà letto. “Allora come stai?” Beh, come stai? Sinceramente direi bene. Mi sembri bello disteso e non preoccupato per cose inutili. “Ti ho preso una cosa. Anzi delle cose.” Prende un sacchetto e te lo porge. Un secchiello, dei semi e una piccola zappa. Cosa? “Visto che hai un po’ di tempo, ho pensato che dedicarsi ad un piccolo orto potrebbe farti bene.” Si ok, va bene Gigi che hai tempo, ma perché proprio per il <giardinaggio>? “Ho pensato che se iniziassi a prenderti cura con costanza di qualcosa, possa aiutarti a prenderti cura di te stesso.” Imparare ad amare qualcuno, significa imparare ad amare sé. “Gigi, ora vado. Grazie per questa colazione.” Se ne va e mentre va via prende con sorpresa una lettera che hai lasciato vicino al portachiavi. C’è scritto: <Auguri papà>. No Gigi, non ti sei dimenticato. Inizi a rovistare nel sacchetto, osservi le buste con i semi. Non sai di che piante siano. Ti informerai. Vai in salotto, dopo aver sistemato la cucina. Ti metti sulla poltrona del nonno e osservi il camioncino dei pompieri. Lo sposti vicino alla televisione. Per oggi basta. Poi magari non sposterai altro. Ti volgi verso il giardino. Ma da quanto tempo ci sono quel castagno e quel ciliegio? Quanto tempo avete <condiviso>? Tanto. E Tom? È lì. Quasi sempre a cercarvi. A donarvi tempo. Ma se lui fosse stato qui senza cercarvi? Vi avrebbe regalato qualcosa? Mi sa di no. Infatti ricordi bene quelle volte che siete stati assieme. Non quando eravate per i fatti vostri. Il tempo è possibilità. Possibilità di fare qualcosa. Se non hai tempo non puoi fare. Per essere un regalo, il tempo deve essere una presenza fisica condivisa.
P.S. Auguri a tutti i papà. Soprattutto al mio 🙂


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