Solita colazione, solito salotto. Tutto come vuoi tu Gigi. Tutto <al proprio posto>. Ti guardi attorno soddisfatto. Vai in salotto e ti siedi sulla poltrona. Ti alzi e inizi ad avvicinarti ai mobili, osservi i giochi, le foto, i film, la lampada e tutto il resto. Ti piace vederli così, però senti dentro di te una sensazione contrastante. Ti piace, ma non ti fa stare così bene come pensavi. È come per la distanza. Noi ci avviciniamo sempre a quello che ci piace e ci allontaniamo da ciò che non ci piace. Però a volte ciò che ci piace ci fa anche male. Bisogna imparare ad avvicinarsi a ciò che piace e ci fa star bene. Così, Gigi, incominci a pensare a quello che hai passato in questi giorni. Forse stavi correndo troppo di fretta e hai fatto il passo più lungo della gamba. Di colpo avevi deciso di voltare pagina e cambiare tutto, ma sei caduto e ti sei fatto male. Tutto è come prima eppure sai che non è così. Magari potresti ricominciare a camminare. Prendi una foto e la sposti. Guardi i film e ne metti pochi da parte, creando una nuova pila. Ok, per oggi può bastare. Non devi correre. Ti giri e vedi Tom che corre spensierato nel giardino, lo continui ad invidiare. Ti sei rialzato dopo la caduta, devi fare piano. Te lo dico Gigi perché vedo che vorresti prendere e spostare tutto, come l’altra volta. Hai provato a correre e ti sei fatto male. Prova a piccoli passi, magari andrà meglio.


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