Buongiorno fiorellino, o dovrei dire buongioro piccolo pino (ahahah). Oggi è un po’ nuvoloso, ma tanto devi stare in casa quindi non c’è problema. Il giardino per ora per te è una meta al di là delle tue forze. D’altra parte si inizia sempre dalle cose che sono in nostro <potere> e più vicine rispetto che da quelle lontane. Il salotto per ora è la tua priorità. Scendi le scale a chiocciola con un passo più pesante del solito, senti un po’ di tensione, senti che stai per scoprire qualcosa. Quel sesto senso, è quello che ti sta avvertendo. Ogni cosa emana delle vibrazioni e non sono altro messaggi, come un vento che avvisa l’arrivo del bello o cattivo tempo. Il sentire quelle vibrazioni è il sesto senso. E con questa sensazione ti avvicini al tavolo in cucina. C’è tua mamma che ti aspetta, con la colazione pronta.”Gigi, mi sembra giusto dirti perchè devi rimanere a casa.” Ti tremano le gambe, è normale. Non sai quello che ti deve dire. Non sapere fa paura. “La dottoressa ha detto che sei come perso. Sì ha detto esattamente che sei <come un marinaio senza bussola>. E che ti serve partire dall’inizio per capire dove stai andando. Devi partire dalle tue radici.” Che dottoressa strana. Ma poi che terapia è stare a casa da soli? Forse Gigi ha ragione, bisogna imparare ad aiutarsi prima di essere aiutati. Dai fai colazione che si fredda il latte. Intanto tua mamma se ne è andata. Bene hai finito ora puoi andare in salotto. Ricomincia da vicino. Ora che sei arrivato in salotto ricordati prima di tutto i passaggi fondamentali che hai già compiuto: 1. vivere nel presente e non nel passato 2. sui un pino e non la pineta. Allora ti senti cambiato, ma fuori ti sembra tutto uguale. Come puoi aiutarti? Cosa puoi farti sentire e capire che anche <là fuori> è cambiato? Bravo, mi sembra un ottima idea: sposta gli oggetti. La poltrona del nonno la scambi di posto con il divano. Le foto di famiglia le metti in ordine diverso e alcune le metti su altre mensole o vicino alla televisione. Il camion dei pompieri lo porti in camera da letto. La lampada della zia Tania la metti sul comodino delle foto. Infine la pila dei film la stravolgi tutto, da oggi niente più ordine preciso. Non so se tu lo hai notato Gigi, ma hai spostato quegli oggetti che l’altro giorno ti avevano attirato l’attenzione. Sei partito <dalle radici>. Oggi mi sembra che hai imparato un’altra cosa importante: la vita è fatta di movimenti convergenti e di movimento divergenti. Oggi hai capito che nella vita non si converge e basta verso il punto di partenza, ma ci si sposta, si converge verso altro.


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